Teatro del Canovaccio​

 

Via Gulli 12 - Catania

 

Tel: 391 48 88 921

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Variazioni enigmatiche 
di Eric-Emmanuel Schmitt

“Avere certezze è confortante,  ma è necessario perderle. Non ci si può sempre proteggere dalla vita con le proprie scelte, le convinzioni, l’ideologia: la vita sorprende in ogni momento, smentisce, sconcerta, impone i suoi misteri. Nessuna posizione astratta resiste contro la vita.” [E.E. Schmitt]   
Variazioni enigmatiche è una storia che esplora l'intimo dell'animo umano. Una storia di menzogne e di verità. Una storia di doppiezze, di sentimenti celati, di amori che la crudezza della vita ci sottrae, di speranza che altri rapporti possano crearsi... Il testo si snoda sotto forma di un’intervista. Un giornalista, Erik Larsen, va ad intervistare lo scrittore premio Nobel Abel Znorko. Ma l’intervista è solo un pretesto per scoprire i veri motivi che hanno spinto Znorko a pubblicare un romanzo epistolare di enorme successo, “L’amore inconfessato”. Nell’intenso dialogo fra i due protagonisti si scopriranno diverse verità, ma nessuno di essi vorrà svelare all’altro il suo “segreto”. Un testo di grande fascino, Variazioni enigmatiche, che affronta i grandi temi della nostra esistenza. Si parla di vita e di morte, di passione amorosa e di tradimenti, di verità e di menzogne, della grandezza di Dio e della grandezza dell’uomo… Un testo che “disturba” lo spettatore, sollecitandolo a “trasmettere le sue umane sensazioni”.   

Interpreti: Giovanni Arezzo e Massimo Leggio 
e la partecipazione di Laura  Guardiano 
Musiche originali:  Edward Elgar 
Scene e costumi: Daniela Antoci 
Regia: Franco Giorgio 
 
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Turn Over
 
di Plinio Milazzo
 
 
 
Più che note di regia sono appunti di un narratore: Turn over è un termine inglese usato nel mondo del calcio per descrivere la “rotazione” dei giocatori in campo della rosa di una squadra di calcio. Partendo da questa parola anglofona sportiva, ha preso sempre più vita una storia di tre uomini dei giorni nostri, quarantenni incastrati in patetiche partite di calcetto e serate mondane nel vano tentativo di buggerare l’età che avanza. Tre amici da sempre ma che vivono esperienze ed emozioni a “rotazione” tra di loro, un “turn over” di confidenze, segreti e amori condivisi a scapito dell’uno o dell’altro amico. Dentro lo spoglioiatoio delle vergogne,il regno maschile del purché se ne parli (vogliamo credere così, ma sappiamo che succede lo stesso anche in quello femminile…), i tre uomini, come soldati di una caserma, si troveranno a confidarsi di gesta erotiche selvagge, spesso a pagamento e quasi sempre inventate. Quell’amicizia storica, che porta tre caratteri tanto diversi, ad uniformarsi negli anni con regole goliardiche e stili di vita alquanto discutibili. Ovidio il notaio, quello ricco, il presidente da sempre,  che con i soldi può avere tutto ciò che vuole, la posizione sociale, una moglie bellissima, la spesa a domicilio e perfino i suoi migliori amici, perché li ha comprati come tali. Mario, amico sempre presente, la spalla su cui poter contare nel momento del bisogno, che ha sempre sofferto per amore in relazioni a cui credeva ma che puntualmente si rivelano inconsistenti per tradimenti innescati da Andrea, il terzo amico, quello spaccone, che sta sempre al centro dell’ attenzione,  che fa della conquista femminile, la sua unica ragione di vita. Un trio così assortito, in una serata tra amici, calcetto, cena ippovitaminica (polpette di carne di cavallo) e un puttan tour vintage anni ‘90, si ritroverà a vomitarsi addosso 25 anni di amicizia, rivendicazioni sociali, tradimenti veri e presunti, fino allo scontro finale irreparabile.  Ma si sa, che l’amicizia quella vera, supera ogni ostacolo e ritorna piu forte che mai. L’importante è saper gestire bene le forze, come un allenatore che deve scegliere tra 23 giocatori solo gli 11 che ogni domenica scenderanno in campo e mantenere lo stesso il gruppo forte e compatto, anche  gli amici in tre, per fare in modo che le cose vadano bene, devono saper usare il “turn over”.
 
 
 
 
 
 
 
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Interpreti: Plinio Milazzo, Francesco "François"     
                          Turrisi e Giuseppe Calaciura
Strass
...se avete dei neuroni, lasciateli a casa!
di Bruno Cortini e le Sicilia Sisters

Donne vittime della moda, maniache del look, assuefatte allo shopping, in crisi  da silicone, immolate su tacchi 12, sacrificate in taglie 40, assetate di griffe, ingorde di profumi, consacrate alla chirurgia estetica,  donne che abbinano gli uomini, come gli accessori, al look del momento. 
Fascion victim, le incomprese sante martiri dell'estetica, le paladine del look, le mistiche del gossip, devote di Dior. Missoni da compiere! Chanel da seguire!
Donne "corrette" per le quali va bene tutto, purché sia di moda.!







Inetrpreti: Carmela Buffa Calleo, Eliana Esposito, Raffaella Esposito
Regia: Federico Magnano San Lio
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RI@SPETTANDO GODOT                                                  
       (Aspettando il Profeta)
di Mimmo D'angelo


Una    giornata    qualsiasi,   due   amici 
che aspettano qualcuno o qualcosa...
discorsi semplici, parole d'uso  quoti-                        
diano.
Hanno senso? E se no,  perchè?
Amici  che  ridono  e   giocano,  utenti 
pienamente  soddisfatti   di   tecnolo-
gie disumane da cui vengono in  real-
tà   usati   e  distrutti.  Individui   soli  e 
incapaci di  esprimere  e  comunicare 
qualsiasi   cosa   abbia  un   senso,   un 
sentimento,  una relazione umana, in 
un vuoto gelido, assordante  ma sen-
za voce. 
Ma arriva  una  bambina,  dolce,  ingenua, con un messaggio: cosa rimane attorno a noi, dopo di noi?
Niente, forse...o...


Interpreti:    Alex Pacoli, Massimiliano Vado e la partecipazione di Raffaella Esposito 
Luci e fonica:  Massimo Sugoni 
Regia: Mimmo D'Angelo, Alex Pascoli, Massimiliano Vado

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Io sono il mio numero
di Tatiana  Alescio


Nell’anno in cui ricorre il 70° anniversario della deportazione degli ebrei del ghetto di Roma (16 ottobre 1943), la Trinaura, da sempre sensibile alle tematiche sociali, storico-culturali, vuole rendere omaggio alla memoria, alla Shoah, ai suoi caduti, a chi si è miracolosamente salvato e ai loro familiari. Attraverso un testo che trae spunto dalle testimonianze dei superstiti, vengono portate a conoscenza del pubblico vicende atroci realmente accadute a personaggi che, attraverso il loro sacrificio, hanno concorso a sensibilizzare, forse dovremmo dire “civilizzare”, menti spietate di uomini purtroppo a capo di potenti Stati.   Il testo narra nello specifico di sette donne di età compresa tra gli 8 ed i 45 anni, volutamente di età, nazionalità (una di loro è francese), estrazione sociale e culturale diversa, al fine di offrire un più completo panorama delle svariate reazioni che la deportazione, in tutta la sua drammaticità, ha inevitabilmente generato. All’aprirsi della scena, le protagoniste interpretano l’inconsapevole serenità degli ultimi scorci di vita libera, seppur sacrificata nel ghetto, non potendo in alcun modo presagire l’orrore di cui a breve saranno vittime. Parlano in particolar modo della richiesta/tranello di 50 kilogrammi di oro da parte dei nazisti in cambio dell’incolumità di 200 ebrei: “Tanto poco vale la vita di noi ebrei?”, esclamerà Diletta, l’unica donna che riuscirà a far rientro dai campi di concentramento. Le rimanenti troveranno la morte in maniera diversa l’una dall’altra: chi lottando comunque fino alla fine, chi vittima di un inganno, chi colpita da malattia, chi di stenti … chi semplicemente scegliendo di farla finita. La fame, ancor peggio la sete, i lavori forzati durissimi, le pessime condizioni igieniche, il freddo …  verranno affrontati con sopportazione, coraggio ed encomiabile dignità. Per sopravvivere il trucco è alienarsi, viaggiare con la mente in quei pochi momenti della giornata che restano liberi, per non impazzire nel ricordo, nella nostalgia, nel chiedersi incessantemente: “dove saranno finiti i  miei cari? li rivedrò?” Donne costrette a mostrarsi nude davanti a uomini sconosciuti che le scherniscono, mortificate nella loro dignità, rapate, rasate nelle parti intime, marchiate a fuoco, indelebilmente, private del nome e del carattere, spersonalizzate, per essere miseramente ridotte ad un numero, “quel” numero col quale si confonderanno e nel quale si perderanno, non solo in quei campi di morte, ma anche, e forse spiace dirlo “soprattutto” al loro rientro, quando si scontreranno con l’incolmabile assenza di quei cari, la perdita delle loro radici, l’indifferenza di chi è rimasto e non potendo/volendo capire, si limiterà semplicemente ad additare quell’essere oramai irrimediabilmente abbrutito… quel numero!    uno dei più famosi classici della letteratura americana e, come ogni classico, intramontabile, è una splendida commedia con sfumature commoventi e tenere. 
Interpreti: Giuliana Accolla, Rossana Bonafede, Valentina            
                          Ferrante, Laura Giordani, Aurora Trovatello
Regia: Tatiana Alescio
Il misterioso caso del Dr. Jekyll e  "Mrs" Hyde
di Eliana Esposito (Liberamente tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson)

"Sia sul piano scientifico che su quello morale, venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m'ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l'uomo non è veracemente uno, ma veracemente due."  

Da un’idea di Salvo Musumeci, la rivisitazione di Eliana Esposito del capolavoro letterario di Stevenson “Lo strano caso del Dott. Jekill e Mr Hyde”, un classico senza tempo, un’affascinante indagine sulla psiche umana, riveduta in una chiave del tutto insolita.   

“Era una maledizione del genere umano che questo eteroclito guazzabuglio dovesse così tenacemente tenersi avviluppato... che fin nel grembo tormentoso della coscienza questi gemelli antitetici dovessero essere in perenne tenzone. Come fare, allora, a separarli?”  

Regia: Rosario Minardi
lo strano caso del dottor jekyll e mr. hyd