Teatro del Canovaccio
Via Gulli 12 - Catania
Tel: 391 48 88 921
Prenotate in tempo il vostro posto per le repliche di "Un altro Poe" che, a grande richiesta, dal 23 al 28 marzo, torna sul palco del Teatro del Canovaccio.
Lo spettacolo, tratto dai racconti del terrore: Il gatto nero, Il cuore rivelatore e Il demone della perversione, è scritto e diretto dall’eclettica Eliana Silvia Esposito e ripropone le tematiche care al grande scrittore statunitense, seppur rielaborate e rivisitate dall’originale ed innovativa regista.
E’ la perversione l'irresistibile spinta che conduce spesso gli uomini fino "all'orlo dell'abisso”, portandolo a compiere il male senza alcun ragionevole motivo: questa la tematica dominante dello spettacolo, ove un misterioso ed inquietante personaggio introduce tre storie le quali narrano la follia, l’ambiguità, le ossessioni di uomini apparentemente comuni che però, dietro la maschera dell’ordinario, nascondono “questa insondabile brama dell'anima di tormentare se stessa, di far violenza alla propria natura, di fare il male per puro amore del male”.
Un lavoro in cui dramma ed ironia si fondono sapientemente, offrendo spazio anche al brivido, a personaggi ambigui ed imprevedibili, alle tante sfumature di quel demone della perversione sempre in agguato nella vita di ognuno di noi e che “ci induce - come scrive lo stesso Allan Poe - a commettere azioni spregevoli solo in quanto sentiamo che non dovremmo commetterle”.
Sulle vibranti ali della poesia, in un’atmosfera cupa e inquietante, con le aguzze armi dell’ironia, attraverso tormentosi pensieri, dialoghi dai ritmi serrati e l’alternarsi di comicità noir e nonsense, Edgar Allan Poe, suo malgrado, sarà ricondotto in scena, sulle tavole del Teatro del Canovaccio. Ma… non aspettatevi proprio Poe, aspettatevi “Un altro Poe”!
Date e orario spettacoli:
dal 22 al 25 Marzo alle ore 21,00;
27 Marzo ore 18;
28 Marzo ore 19,30.
Per informazioni e prenotazioni:
3473124498 - 3343053129
Note di regia
La grandezza di Edgar Allan Poe è paragonabile a quella di Shakespeare o Moliere. La sua poesia affascina, sorprende, commuove. Il suo linguaggio è fluido, elegante, raffinato. Le sue tematiche sono sempre attualissime. E’ un innovatore: il suo stile originale ha cambiato il mondo della letteratura influenzandolo irreversibilmente. È un creatore di generi: il poliziesco, il giallo, l’horror e perfino la fantascienza e l’introspezione psicologica si devono a lui. E’ un precursore di tempi. Oggi più che mai viviamo nell’epoca del demone della perversione: guerre, trivellazioni, bombe atomiche, disastri ambientali, sono l’esasperazione di questo spirito autodistruttivo. Ed è proprio questo spirito della perversione, questa indomabile forza che spinge gli uomini fino “all’orlo dell’abisso”, “questa insondabile brama dell’anima, di fare il male per puro amore del male” che il lavoro si propone di analizzare nei suoi molteplici aspetti, nelle sue più svariate manifestazioni.
Lo spettacolo è tratto dai racconti del terrore: “Il gatto nero”, “Il cuore rivelatore” e “Il demone della perversione”. Il primo racconto, che ha più livelli di lettura, è abbastanza aderente a quello originale. Nel secondo ho sentito la necessità scenica di sdoppiare la vittima in due personaggi senza però comprometterne la trama. Per il terzo, invece, mi sono lasciata liberamente ispirare dall’omonimo racconto scrivendo, una storia ex novo che ne sviluppa il tema rimanendo fedele allo spirito di Poe.
Un viaggio, a tratti drammatico, a tratti umoristico, con un capitano d’eccezione, Edgar Allan Poe, che ci guida, come solo lui sa fare, nei meandri della psiche umana! Noi lo seguiamo curiosi, sull’orlo dell’abisso, con una buona dose di ironia, una discreta porzione di comicità noir e nonsense, una spolverata di seduzione e un pizzico di brivido.
Eliana Esposito
RASSEGNA STAMPA