Teatro del Canovaccio​

 

Via Gulli 12 - Catania

 

Tel: 391 48 88 921

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“L’aggettivo apocrifo, quando tratta un argomento religioso, è sinonimo di falso, eretico, non veritiero e si contrappone a quello canonico che invece significa vero, autentico, ispirato.” 

Se, quindi,  vangelo apocrifo significa “falso vangelo”, chiunque può scriverne uno.
... e allora questo è il nostro! 
Liberamente ispirato ai vangeli aprocrifi, patrimonio comune della religiosità popolare  e ad una certa forma d’arte quale l’iconografia sacra ed anche al  presepio, il “nostro” Vangelo  prende sì spunto dal più  conosciuto libro attribuito all’apostolo Matteo (vangelo dello pseudo-matteo) che racconta l'nfanzia  di Gesù ma scava soprattutto a piene mani nella cultura popolare siciliana di cui il gruppo è esperto conoscitore così da diventare  “un altro”, un ennesimo vero e proprio Vangelo Apocrifo visto ed  “interpreto” secondo  un nostro pensiero (laico) e la nostra esperienza (artistica e culturale ).
Scritto in lingua siciliana arcaica, che per bellezza e sonorità non ha eguali, Vangelu  - storia di Gesù dalla nascita alla licenza elementare -   vuole essere un percorso che traccia i primi dieci anni  di Gesubamminu: da quando nasce, in quella fredda grotta illuminata a giorno  fino alla licenza elementare in quella scuola dalla squillante campanella, passando attraverso il “viaggiu dulurusu” (in Egitto) per sfuggire a quella iena di Erode e attraversando il dolce periodo vissuto insieme alla Sacrafamiglia nella casa col giardino a Nazzarettu. 
Tre affabulatori, quattro musicanti e un madonnaro ci condurranno lungo questo poetico racconto narrandoci  la vita, le gesta, i miracoli e gli incontri del personaggio più noto di tutta la Storia e sarà  un racconto che toccherà varie corde, da quella comica a quella poetica, da quella greve a quella lieve grazie alla accattivante narrazione tipica “dell'arte del cunto”.
I cuntaturi,  affabulatori per eccellenza, secondo una tecnica antica utilizzavano per tenere desta l'attenzione di chi li seguiva il ritmo,  le diverse modulazioni della voce, le movenze delle mani, di tutto il corpo e una certa e precisa espressività facciale, oltre all'aspro dialetto dai termini ormai quasi del tutto dimenticati e proprio per questo oggi come ieri più potenti e incisivi.
Era ed è ancora questa, una preziosa e vitale forma di spettacolarizzazione  popolare.  Era ed è un modo  per commuovere, far ridere, per  stupire, per incantare... 
Era ed è un preciso  fatto d'arte , una immediata forma teatrale, oggi, da riproporre e valorizzare.
“Racconti e canti due arti antiche adoperate per affascinare”. 
E I Canti e i suoni qui eseguiti dal vivo da un'orchestrina di giovani musicanti incorniceranno e impreziosiranno tutto il lavoro teatrale.  

Conclusioni:
Uno spettacolo teatrale con musiche dal vivo dai ritmi ora lievi ora grevi ora incalzanti e ora lenti, dove canti,  suoni e parole e gesti si fondono perfettamente; dove le impressioni visive date dai colori (tutti i colori… tanti quanti quelli del “creato”)  della semplice ed efficace scenografia si fanno allegre ed avvolgenti; dove le immagini delle più belle ed artistiche “immaginette sacre”, proiettate qui e là sulla scena  rendono il tutto quanto mai poetico ed emozionante.  
Suoni, canti, parole gesti, immagini che qui ci onoriamo di presentare 
Cinzia Caminiti. 

Vangelu   è la felice ripresa, grazie alla volontà dei componenti del Teatro del Canovaccio, di un fortunato evento teatrale messo in scena dal 2012 al 2015 con grande successo di pubblico e di critica.

Ecco il nostro “Vangelu” visto dagli spettatori e dai critici presenti: 

“Un’opera di 90 minuti in cui incanto e sorpresa continui la fanno da padroni”. 

“Una sinfonia di suoni e di parole, colori , gesti, immagini e canzoni... Uno spettacolo nello spettacolo”

“una serata magica, calda, avvolgente e laddove fuori nevicava lì i cuori di tutti i presenti, per novanta minuti circa si sono riscaldati all’insegna della coralità, della condivisione, dell’abbraccio reciproco, battendo alla fine della performance perfettamente all’unisono”

“Ora, cosa si chiede in fondo, ad uno spettacolo? Stupore, poesia, ironia, commozione, incanto... e quello che abbiamo visto stasera è senz’altro tutto questo e forse qualcosa di più. Il pubblico, estasiato, (tanti i giovani in sala) ha gradito”

“La compagnia, la conoscevamo. Schizzi d’arte si occupa di cultura popolare da ormai quasi trent’anni e l’esperienza si nota tutta. 
Tanti si cimentano, per moda o per convenienza al popolare (che piace al pubblico che  sempre lo acclama e gradisce) ma quando si assiste a spettacoli così impegnativi messi in scena da gruppi storici come questo e con questa leggerezza ed eleganza   ecco che  salta agli occhi la differenza. Bravi tutti davvero!”

“...E poi la lettura a leggio (e d’altronde il vangelo va letto, non recitato) rende la prova attorale, ancora più incisiva; le tre donne eleganti, sobrie, accattivanti, rudi, comiche, sguaiate, leggere, tragiche a seconda dei momenti, assieme ai tre bravissimi ed esperti musicisti riescono a tenere il pubblico per quasi due ore senza stancare mai, suonando, cantando e narrando- leggendo un nuovo, altro,  Vangelo... il loro! 
E se questo era il loro intento ci sono riusciti perfettamente. !”

 “Evento tearale questo, di grande levatura artistica e culturale al quale auguriamo tanta fortuna.
Il pubblico estasiato e commosso ha ringraziato gli artisti con un lungo e meritatissimo applauso.” 
 

Quest'anno il 16 dicembre, lo spettacolo sarà arricchito e preceduto da un evento di alta levatura culturale: davanti alla CONA debitamente allestita, verrà eseguita dall'ultimo Nanareddu vivente: “A Nuvena di Natali e a scattiata da Ciaramedda”.   
Melo Zuccaro e il suo ciaramiddaro Giorgio Maltese porteranno al teatro del Canovaccio testimonianza di una tra le più vere e sentite tradizioni del Natale  Siciliano.

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